Di seguito un bell'articolo di geopolitica dell'amico "CAPITAN HARLOCK" direttore del blog: accapitanharlock.blogspot.com
COSSOVO NAZIONE?
Alle 15:51 di oggi il Parlamento del Cossovo, Provincia Autonoma della Serbia, ha dichiarato la sua indipendenza, proclamandosi Stato sovrano.
Questo almeno di fatto, perché, di diritto la posizione del Cossovo è piuttosto controversa, in quanto la comunità internazionale è divisa a riguardo.
Nella definizione della situazione entra in gioco il diritto internazionale, colle molteplici interpretazioni a cui esso va incontro. Esso, infatti, contempla il principio all'autodeterminazione dei popoli, ma, al contempo, il rispetto della legislazione interna degli Stati che regolarmente siedono all'ONU, nella fattispecie, la Serbia.
Potrebbe venire in aiuto la Risoluzione 1244 del 1999 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. In base ad essa il Cossovo è stato provvisto di un parlamento e di un governo provvisori ed è stato posto sotto il protettorato internazionale UNMIK e NATO in attesa di un accordo internazionale.
Purtroppo si è giunti alla data ultima, il 10 dicembre 2007, con un nulla di fatto. Quando, cioè, è scaduto il periodo dei negoziati condotti dall'ONU, lasciando la Serbia e il Cossovo praticamente sulle rispettive posizioni. In base sempre a tale risoluzione, il mancato accordo internazionale farebbe sì che, sul piano legale, resti valida la risoluzione stessa, che contempla la sovranità della Serbia sul Cossovo.
Ma, non ostante ciò, le autorità cossovare erano comunque orientate alla proclamazione dell'indipendenza in modo unilaterale, soluzione presa in considerazione dalla maggioranza del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, cha già aveva appoggiato l'unico precedente di Timor Est, ma avversata dalla Russia e dalla Cina.
La dualità della visione internazionale è riflessa anche tra gli Stati membri dell'Unione Europea. In tale consesso si associano ai due Stati summenzionati la Spagna, la Romania, la Grecia e Cipro. Ufficialmente tale posizione è giustificata col rispetto delle norme del diritto internazionale, realmente è dettata dalla concreta paura di innescare un pericoloso effetto domino con ripercussioni a livello globale.
E' infatti indiscusso che più gruppi etnici, il più delle volte alloglotti nel contesto statale in cui sono inglobati, ovvero professanti una confessione religiosa differente da quella ufficiale o tradizionalmente maggioritaria nel contesto nazionale, chiedano, da più o meno tempo, con motivazioni più o meno valide e con modalità più o meno pacifiche, l'autonomia amministrativa, se non, addirittura, l'indipendenza.
E gli Stati che si sono schierati nel fronte del "No" lo sanno benissimo, vivendo al loro interno numerose realtà con aspirazioni a volte anche secessionistiche.
Senza entrare nello specifico delle varie nazioni e minoranze etniche che nei vari paesi guardano con particolare attenzione ai movimenti autonomistici ed indipendentistici, basta citare, per la Spagna, i Paesi Baschi e la Catalogna; per la Romania, la parte ungherese della Transilvania; per la Grecia, gli Arvaniti dell'Epiro; per Cipro, la Repubblica Turca di Cipro del Nord.Per non parlare della Russia e della Cina, le cui spine nel fianco sono più numerose e più consistenti: due casi emblematici sono, infatti, rispettivamente la Cecenia e il Tibet.
Riguardo alla Russia, inoltre, vi è da considerare, ovviamente, anche la riduzione del prestigio della stessa, che nel corso della storia ha sempre giocato il ruolo di alma mater et magistra dei popoli slavi tutti, e che sempre più vede limitato il suo ruolo a livello mondiale e, nella fattispecie, a livello continentale.
In tutto ciò la visione degli Stati che si sono schierati nel fronte del "Sì" risulta alquanto debole, lasciando intravvedere motivazioni prettamente di carattere geopolitico (economiche & strategiche). Infatti anche all'interno di essi vi sono movimenti con spinte centrifughe.
Anche in questo caso, senza entrare nello specifico, basta ricordare, per il Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord, l'Irlanda del Nord stessa; per la Francia, la Corsica; per l'Italia, la Padania e l'Alto Adige-Sudtirolo.
Il riconoscimento della nuova entità statuale, infatti, difficilmente potrà essere fatta passare da tali paesi come una legittimità dettata dalla volontà di autodeterminazione della componente albanese (maggioritaria) del Cossovo! Ma, piuttosto, sarà da tutti avvertita come l'ennesima volontà di gestire un territorio abitato da popolazioni tradizionalmente antislave, in funzione anche, se non addirittura, antirussa; tentativo già sfruttato, infatti, in passato dai tedeschi, che, durante l'ultimo conflitto mondiale, costituirono la 21.a Divisione Waffen SS da montagna Skanderbeg (1.a Albanese), impiegando essenzialmente personale albanese cossovaro di religione musulmana. Il principale obiettivo dello sterminio della popolazione serba cossovara portò al massacro di una buona parte di essa, e all'esodo forzato dei superstiti verso la Serbia stessa.
Giusto a complicare ulteriormente la situazione, già problematica di suo, vi sono le istanze, a loro volta, dei serbi cossovari, che rappresentano una "minoranza nella minoranza", concentrati a nord del fiume Ibar, in un territorio definito Cossovo del Nord, che già dal 1999 si è dichiarato indipendente dal Cossovo stesso (!).
Un vero e proprio vicolo cieco, in cui nessuno riesce a trovare la via giusta per sortirne. Infatti: i serbi cossovari rifiutato qualsiasi forma di collaborazione con il governo cossovaro albanese; la maggioranza di essi, inoltre, non solo non accetta la possibilità di vivere in un Cossovo indipendente, ma rifiuta l'opportunità di vivere in un Cossovo che, non ostante sia unito alla Serbia, sia governo dalla maggioranza albanofona.
Anche l'eventuale proposta della secessione di questo territorio non trova d'accordo nessuno: né il Cossovo, né l'ONU, né la Serbia stessa. Persino i serbi cossovari arricciano il naso a tale soluzione, in quanto la maggioranza degli stessi, sebbene dispersi, nonché i luoghi più importanti della loro tradizione si trovano nel resto della regione.
Se pur volessimo ascoltare gli echi della storia, anche in questo caso non troveremmo una soluzione: essa, infatti, non ci viene in aiuto, risultando alquanto lacunosa a riguardo. Gli studiosi di entrambi gli schieramenti, pertanto, non sono concordi sulle origini etniche della regione, accusando gli omologhi di faziosità.
Per altro, anche il suo status giuridico all'interno della Iugoslavia rappresentava un'anomalia, essendo stato riconosciuto alle altre componenti quello di Repubblica, che gli conferiva costituzionalmente l'oppotunità della secessione, mentre ad esso e alla Voivodina (a forte componente ungherese), quello semplice di Provincia Autonoma, senza tale diritto.
In conclusione, per gestire al meglio queste situazioni, sarebbe opportuno che l'ONU diventi veramente un'organizzazione di nazioni e non già di Stati, o almeno non solo di essi, col compito di avviare uno studio approfondito delle varie, innumerevoli etnie che compongono la grande famiglia umana, delineando grazie, a studi approfonditi che tengano conto di svariati elementi (storici, geografici, etnici, culturali, &c.), i confini corretti da richiedere per ottenere un territorio dove vivere pacificamente, in libertà e con dignità .
Nell'ordine: la bandiera nazionale, lo stemma statale e la bandiera presidenziale.
Per approfondimenti: http://it.wikipedia.org/wiki/Kosovo
http://it.wikipedia.org/wiki/Serbia http://it.wikipedia.org/wiki/UNMIK http://it.wikipedia.org/wiki/Organizzazione_del_Trattato_Nord_Atlantico http://it.wikipedia.org/wiki/Timor_Est http://it.wikipedia.org/wiki/Paesi_baschi http://it.wikipedia.org/wiki/Catalogna http://it.wikipedia.org/wiki/Transilvania http://it.wikipedia.org/wiki/Arvaniti http://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_Turca_di_Cipro_Nord http://it.wikipedia.org/wiki/Cecenia http://it.wikipedia.org/wiki/Tibet http://it.wikipedia.org/wiki/Irlanda_del_Nord http://it.wikipedia.org/wiki/Corsica http://it.wikipedia.org/wiki/Padania http://it.wikipedia.org/wiki/Provincia_autonoma_di_Bolzano http://it.wikipedia.org/wiki/Ibar http://it.wikipedia.org/wiki/Kosovo_del_nord http://it.wikipedia.org/wiki/Jugoslavia http://it.wikipedia.org/wiki/Vojvodina