giovedì 28 marzo 2013

Forteto: Il CSM intervenga sul Procuratore Tony

Minori, Forteto: Donzelli (Fdi) "Il CSM intervega sul Procuratore Tony"
"L'intervista di ieri a Lady Radio è una ammissione di responsabilità"
"Il procuratore della Repubblica di Prato, Piero Tony,  presidente del tribunale dei minori a Firenze tra il 1998 e il 2004, ha rilasciato una intervista, andata in onda ieri a Lady Radio e ancora ascoltabile dal sito dell'emittente radiofonica, sulla vicenda del Forteto il cui contenuto è agghiacciante. Mi attiverò per chiedere l'intervento del Consiglio Superiore della Magistratura affinché verifichi se nel comportamento del Procuratore sulla vicenda del Forteto e nelle sue parole di ieri a Lady Radio ci sono gli estremi per azioni disciplinari" Dichiara Giovanni Donzelli, del direttivo nazionale di Fratelli d'Italia e capogruppo in Regione.
"Il Procuratore, oltre ad usare espressioni infelicissime come quella di definire -rottame- un minore con difficoltà psico-fisiche, ha confermato il suo impegno per mantenere al Forteto una coppia di bambini nonostante che la madre avesse vinto il ricorso alla corte di Strasburgo nel 2000.  Corte di Strasburgo che aveva condannato l'Italia per i maltrattamenti all'interno de Il Forteto."
"Tony che insiste nell'esprimere dubbi sulla prima sentenza passata in giudicato di condanna del Fiesoli, di fatto con quest'ultima intervista e le precedenti rilasciate nel 2011, ammette la propria gravissima responsabilità negli affidamenti consapevoli dei minori al Forteto. Le sue parole non possono passare indifferenti" 
"Fiesoli e Goffredi erano già stati condannati per abusi su minori- ricorda Donzelli- la Corte di Strasburgo aveva condannato l'Italia per quello che accadeva al Forteto e il Tribunale dei minori continuava ad affidare bambini al Forteto per consapevole volontà, oggi dichiarata pubblicamente, dell'allora Presidente del Tribunale dei minori di Firenze e oggi Procuratore di Prato Piero Tony. E' l'ora che a pagare le conseguenze della vicenda il Forteto non siano solo le vittime, ma anche chi nelle Istituzioni ha coperto e sostenuto quell'inferno" Conclude Donzelli

mercoledì 27 marzo 2013

COMUNICATO STAMPA BEST PRACTICES

Firenze, 27 marzo 2013
COMUNICATO STAMPA
Progetto "Best Practices" Donzelli (FdI): "Risultati poco apprezzabili viziati da un iter gravemente scorretto"

L'odierna presentazione dei risultati raggiunti dal Tribunale di Firenze nell'ambito del progetto 'Best Practices', ha dato spunto al consigliere regionale Giovanni Donzelli, Presidente del gruppo "Fratelli d'Italia" per un nuovo intervento sull'argomento.
"A prescindere dalla valutazione dei risultati del progetto, sui quali non intendo entrare nel merito ma che già si commentano attraverso le esternazioni del Presidente del Tribunale" afferma Donzelli "oggi il vero convitato di pietra resta indiscutibilmente l'iter del progetto che sin dall'inizio si macchiò di una grave scorrettezza procedurale".
"Mi riferisco" ricorda Donzelli "all'affidamento della responsabilità del bando di oltre mezzo milione di euro del progetto in questione all'ex assessore del comune di Firenze, Gianni Biagi, poi divenuto dirigente regionale, già coinvolto nel processo relativo allo scandalo dell'area di Castello che si è casualmente concluso con una serie di assoluzioni e con l'inevitabile, seppur assai lieve, condanna dello stesso Biagi. Il giudice delegato dal Tribunale di Firenze a seguire, all'epoca, il progetto 'Best Practices' sarebbe stato lo stesso che presiedeva il collegio giudicante del processo 'Castello'. Esistono forse motivi di opportunità e di trasparenza che andrebbero perseguiti con maggior rigore" .
"Le mie ripetute prese di posizione, sfociate in un'interrogazione in Consiglio Regionale" conclude Donzelli "hanno sortito una tardiva risposta del Presidente Rossi che non poté far altro che sollevare dall'incarico il Biagi quando oramai il progetto stava giungendo alla sua conclusione. Progetto tra le cui finalità, guarda caso, viene citato l'aumento della capacità di trasparenza!"

 


mercoledì 6 marzo 2013

Fondiaria-SAI: Donzelli (FdI) "Biagi gestisce in Regione 70 milioni l'anno"

Fondiaria-SAI: Donzelli (FdI) "Biagi gestisce in Regione 70 milioni l'anno"

"Gianni Biagi è stato dal Tribunale interdetto per un anno dai
pubblici uffici. In Regione come dirigente, la sua carriera è volata
mentre si aggravava la sua posizione giudiziaria, gestisce 70 milioni
di euro l'anno. Rossi e il PD toscano hanno perso un'occasione di
trasparenza, dovevano arrivare prima del Giudice e cautelativamente
affidare in Regione all'ex-assessore incarichi di studio. Lo avevo
chiesto con una interrogazione ad aprile del 2012, ma non ho mai avuto
risposta" Attacca Giovanni Donzelli, capogruppo di Fratelli d'Italia
in Regione Toscana.
"Oggi è il responsabile di settore formazione e orientamento della
direzione competitività del sistema regionale e sviluppo delle
competenze. Era entrato in Regione il 01/04/1995 come responsabile di
settore, dal 1999 al 2008 Gianni Biagi è stato in aspettativa perchè
assessore al comune di Firenze durante i mandati a Sindaco di Leonardo
Domenici. Il 27 novembre 2008 Gianni Biagi si dimise da Assessore
perchè travolto dall'inchiesta di Castello, scrivendo nella lettera di
dimissioni -Voglio essere libero di difendermi da queste accuse senza
il condizionamento del mio attuale ruolo.- Tre giorni dopo le
dimissioni di Gianni Biagi da Assessore, Ugo Caffaz (capogruppo per il
PD nel periodo in cui Biagi era assessore) costituiva il settore
"Studi e ricerche" all'interno dell'Area di Coordinamento
"Orientamento, istruzione, formazione, lavoro" per attribuirne la
responsabilità proprio a Gianni Biagi. Mentre l'inchiesta procedeva il
20/05/2009 Gianni Biagi è andato a dirigere l'Unità Formazione e ha
ottenuto l'incarico aggiuntivo a scavalco fino ad ottenere
l'importante posizione dirigenziale odierna." Ricostruisce Donzelli
"Mentre era sotto processo per concussione, corruzione e turbativa
d'asta la Regione lo promuoveva e gli affidava, per firma del suo ex
capogruppo in Palazzo Vecchio, responsabilità proprio di gestire
affidamenti e gare per decine e decine di milioni di euro. Come minimo
l'opportunità politica avrebbe previsto un incarico di studio e non
operativo in questi anni. Invece la Regione gli aveva pure affidato i
rapporti nel progetto best practices con il Tribunale che lo stava
giudicando"