mercoledì 30 luglio 2014
Donzelli (FdI-AN): "Fermate il libretto pro-lesbiche che insulta le donne eterosessuali"
Donzelli (Fdi): "Non si aspetti il morto. Chiudere subito la stanza del 'buco' alla Fortezza"
"Situazione vergognosa, incredibile come ancora non ci sia morto nessuno. Chiudere subito la stanza del 'buco' alla Fortezza da Basso di Firenze" è quanto ha dichiarato Giovanni Donzelli, capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Toscana, intervenendo sulla notizia apparsa questa mattina della presenza di un punto di ritrovo per tossicodipendenti proprio sotto l'ingresso della Fortezza.
"E' incredibile che chi amministra non si sia mai accorto di quello che succedeva là sotto – prosegue Donzelli – eppure le passerelle per il taglio dei nastri delle varie mostre si sono sprecate, ma questa è la Firenze di Nardella e Renzi dove chi vuole può andare sotto la Fortezza a farsi di eroina"
"La Fortezza – continua Donzelli – è il polo espositivo di Firenze, la cartolina delle esposizioni nel mondo e non può essere ridotta in questo modo".
"Il cuore nevralgico dell'economia fiorentina – chiosa Donzelli – passa da questa storica Fortezza che negli anni è diventato punto di aggregazione artistico e professionale, oggi è in mano alle dosi di droga di qualche tossico che si è impossessato di luoghi che andrebbero tutelati e vigilati".
"Non dimentichiamo – continua il capogruppo di FdI in Regione Toscana – che il lago dei cigni che costeggia la Fortezza è frequentato ogni giorno anche da tanti bambini e questa situazione è ancor di più intollerabile".
"Mi auguro – conclude Donzelli – che non si aspetti che qualcuno venga ritrovato cadavere per andare a chiudere quello scempio nel cuore di Firenze".
martedì 29 luglio 2014
Lavoro: Donzelli (FDI) "La Regione Toscana ha tra le priorità per il 2015 cercare lavoro ai ROM. Ma i toscani senza lavoro devono morire?"
"Regione Toscana. Indirizzi e obiettivi per il 2015. Si legge testualmente a pagina 40 del DAP (Documento di Programmazione Annuale) 'Interventi tesi alla lotta all'esclusione sociale di soggetti di etnia ROM e SINTI soggiornanti nel territorio toscano mediante IL SOSTEGNO ALL'INSERIMENTO LAVORATIVO.' I toscani invece problemi lavorativi non li hanno? MA BASTA! Questo è razzismo contro gli italiani.
Prima di pensare all'inserimento lavorativo di ROM e SINTI, che tanto non lavoreranno mai, noi vorremmo pensare ai troppi nostri disoccupati toscani che, a differenza dei ROM, vorrebbero lavorare." Scrive su Facebook il Capogruppo in Regione Toscana di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale a commento del Documento preliminare al documento annuale di programmazione 2015 in votazione al Consiglio Regionale di oggi pomeriggio.
"La Regione Toscana ha tra le priorità per il 2015 cercare lavoro ai ROM. Ma i toscani senza lavoro devono morire?" Tuona Giovanni Donzelli annunciando battaglia in aula su questo punto e su altri temi, secondo Fratelli d'Italia, male affrontati nel DAP come la tutela della famiglia tradizionale, la lotta all'abusivismo, la valorizzazione della filiera corta dei prodotti agricoli e la semplificazione della macchina burocratica regionale.
giovedì 24 luglio 2014
L.Elettorale: Donzelli (FdI) "1000 emendamenti contro la legge Pa-Pa (Parisi-Parrini)"
Minori: "Gravissima sostituzione del Giudice al Processo Forteto. Troppo discusso Maradei"
"Grave che sia stato tolto il Processo Forteto al Giudice che stava conducendo il dibattimento. Gravissimo se adesso a giudicare spettasse a Maradei. Negli ultimi anni Maradei si è reso responsabile disentenze e fatti che hanno lasciato basita la cittadinanza. Ricordo Maradei aver gestito, mentre giudicava nel Processo Castello l'ex Assessore Comunale Gianni Biagi, i fondi pubblici per il miglioramento del Tribunale proprio insieme all'imputato Biagi nella sua veste di dirigente regionale. Ricordo lo stesso Maradei aver emesso
l'incredibile sentenza in cui ha scaricato su Veronica Locatelli le colpe della sua morte al Forte di Belvedere alleggerendo così la posizione dell'ex Sindaco Domenici. Il Processo Forteto meritava un Giudice slegato dalle vicende che hanno coinvolto gli uomini di potere di Firenze, un Giudice che non avesse mai fatto discutere, un Giudice libero. Peccato sia stato tolto." Attacca senza mezzi termini Giovanni Donzelli capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Toscana. "Prima la retromarcia incredibile del Governo sul commissariamento e
oggi il cambio del Giudice. Purtroppo si rafforza il timore che nonostante tutto quello che è emerso pubblicamente, il sistema Forteto sia ancora protetto da uomini molto influenti e potenti. Noi saremo ancora più vicini e solidali con le vittime." Conclude Donzelli
venerdì 18 luglio 2014
Immobili Asl, Donzelli (FdI) replica all'assessore Marroni: “Venga a riferire quando vuole, anche a Ferragosto”
Immobili Asl, Donzelli (FdI) replica all'assessore Marroni: "Venga a riferire quando vuole, anche a Ferragosto"
"Sono pronto a udire l'assessore Marroni il giorno, l'ora, il sabato o la domenica o il ferragosto che vorrà venire a farsi udire in commissione, basta che ci dia una data in tempi ragionevoli". Con queste parole Giovanni Donzelli, capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Toscana, replica all'assessore regionale alla Salute Luigi Marroni dopo l'indisponibilità di quest'ultimo a riferire in commissione sulla vicenda degli acquisti degli immobili Asl, nella data già concordata dalla commissione, e le accuse rivolte a Donzelli di dare adito ad una polemica "infondata e sgangherata".
"Anche se ancora oggi non conosciamo la data in cui Marroni risponderà alle domande della commissione – prosegue Donzelli – ha fatto bene il presidente Mugnai a comunicare la disponibilità a trovare un giorno utile per riferire in commissione su questa vicenda oscura".
"Ci auguriamo che venga al più presto e quando verrà, se mai verrà – conclude Donzelli - sarà un'occasione utile per chiedergli quanto fosse sgangherato lui mentre firmava l'immediata utilizzabilità dell'immobile in via Salvanti a Calenzano senza che neanche fosse stata messa la prima pietra".
Fwd: Comunicazioni
Giovanni Donzelli inviato da iPhone
Inizio messaggio inoltrato:
Da: Commissione Inchiesta Immobiliari ASL <C.InchiestaImmobiliariASL@consiglio.regione.toscana.it<mailto:C.InchiestaImmobiliariASL@consiglio.regione.toscana.it>>
Data: 18 luglio 2014 12:02:19 CEST
A: Commissione Inchiesta Immobiliari ASL - Consiglieri <CommissioneInchiestaImmobiliariASLconsiglieri@consiglio.regione.toscana.it<mailto:CommissioneInchiestaImmobiliariASLconsiglieri@consiglio.regione.toscana.it>>, Monaci Alberto <A.Monaci@consiglio.regione.toscana.it<mailto:A.Monaci@consiglio.regione.toscana.it>>, Marroni Luigi <luigi.marroni@regione.toscana.it<mailto:luigi.marroni@regione.toscana.it>>
Oggetto: Comunicazioni
Si comunica che a causa dell'impossibilità a partecipare dell'assessore Maroni nella seduta del 23, la medesima programmata seduta del 23 è annullata e l'audizione di Marroni è rinviata a data da destinarsi dato che lo stesso Assesore ci ha informato che fino alla pausa estiva non potrà intervenire in commissione.
Si allega lettera dell'assessore Luigi Marroni e la risposta del Presidente della Commissione Stefano Mugnai
Saluti Matteo Santoro
martedì 8 luglio 2014
Sanità: Donzelli (FdI) "Non stupito del rinvio a giudizio dei dirigenti sanitari. Avevo sollevato dubbi prima della Procura."
lunedì 7 luglio 2014
Conferenza stampa: "Abusi edilizi privati e sanatorie con soldi pubblici. La denuncia di un caso concreto"
Rossi organizza il meeting per abbracciare i clandestini. Irresponsabile.
martedì 1 luglio 2014
CASA: Sgombero Villa Carobbi, FDI "Nonostante Nardella arriva un po' di legalità"
Forteto, il Ministero nega il commissariamento
Firenze, 1 luglio 2014
Comunicato stampa
Cooperativa Forteto, il Ministero nega il commissariamento
Mugnai, Donzelli, Chincarini: «Disattese le indicazioni degli ispettori ministeriali»
Il Ministero invia i suoi ispettori al Forteto; gli ispettori ministeriali chiedono il commissariamento della cooperativa; adesso il Ministero nega il commissariamento. E' un paradosso, quanto sta accadendo a Roma sul caso Forteto, che si muove a cavallo tra più governi e che non tiene minimamente conto, non solo della relazione degli ispettori, ma neanche delle risultanze della commissione regionale d'inchiesta, né di quanto sta emergendo dal processo penale in corso. A diffondere la notizia sono tre consiglieri regionali toscani: Stefano Mugnai (Fi), che è stato presidente della commissione d'inchiesta sul Forteto e sul sistema degli affidi dei minori in Toscana, Giovanni Donzelli (FdI), promotore in commissione dell'iter che pareva dovesse portare al commissariamento della cooperativa fondata da Rodolfo Fiesoli e le cui redini sono tuttora in mano a suoi fedelissimi e Maria LuisaChincarini (Cd), segretaria della Commissione d'inchiesta regionale. Molti dei quali, per inciso, attualmente a giudizio per maltrattamenti e abusi sui minori affidati all'interno della comunità e sovente, stando alle testimonianze, fatti lavorare in cooperativa.
«E' un'assurdità – sbottano oggi Mugnai, Donzelli e Chincarini – che il Ministero ribalti, di fatto, i contenuti della relazione stilata dai suoi stessi ispettori in era Letta. Lo fa adducendo motivazioni in perfetto burocratichese, come se i rilievi emersi nella prima relazione del Ministero fossero solo di natura amministrativa… Certo, ora il governo è cambiato e non sfugge che al suo interno operi, alla guida del dicastero che si occupa di lavoro e politiche sociali, la punta di diamante del mondo delle cooperative ovvero l'ex Vicepresidente nazionale di Legacoop Giuliano Poletti. Coincidenze, certo, come tutte quelle che hanno consentito al Forteto trent'anni di storture», proseguono i tre consiglieri regionali.
Del resto, nella relazione con cui ad agosto 2013 gli ispettori chiudono i loro 4 mesi di investigazione, non c'era nulla di vago. Anzi, osserva Mugnai, «in quelle loro sei pagine, erano giunti a conclusioni affini a quelle individuate dalla commissione d'inchiesta». Effettivamente… «L'organo amministrativo – si legge nella relazione ministeriale – non sembra abbia messo a conoscenza i soci lavoratori (o lo abbia fatto in maniera marginale e superficiale) del contratto di lavoro […] e, cosa assai grave, sembra che alcuni soci abbiano inconsapevolmente sottoscritto strumenti finanziari». E ancora: «I soci lavoratori, indipendentemente dalle mansioni effettivamente svolte, sono tutti inquadrati con lo stesso contratto e in unico livello contributivo». E poi: «L'ente – si legge già a pagina 3 – nega il diritto del socio alla consegna delle buste paga, del Cud e alla corresponsione delle prestazioni straordinarie e festive effettuate». Come se non bastasse: «Emerge con chiarezza – si legge a pagina 4 – un atteggiamento discriminatorio nei confronti dei soci usciti dalla comunità [… che …] appare gratuito e comunque non riconducibile o giustificabile da irregolarità o comportamenti scorretti del socio nell'ambito del normale rapporto associativo o professionale».
Riassumendo, si rileva la «tendenza a confondere le regole ed i principi della "comunità" con il rapporto lavorativo e societario», il che pare aver «condotto gli stessi soci a ritenere "normali" atteggiamenti particolarmente "interferenti" dell'organo amministrativo». Che fine fanno, oggi, quei rilievi? «La solita che nel corso di trent'anni avevano fatto anche sentenze passate in giudicato per reati specifici ai danni di minori che, malgrado tutto, il tribunale continuava ad affidare a Fiesoli e ai suoi sodali: quella fine – stigmatizzano Mugnai, Donzelli e Chincarini – è una coltre di silenzio rosso, una sorta di negazionismo in salsa contemporanea che non accenna a finire. Col placet del governo Renzi».
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