martedì 7 luglio 2015

Forteto: "La Regione si pronunciò contro la sentenza di Strasburgo"

FORTETO, DONZELLI: "LA REGIONE SI PRONUNCIO' CONTRO LA SENTENZA DI STRASBURGO"
L'assessore Saccardi risponde in Consiglio regionale sul dirigente che avallò la "famiglia funzionale". Il capogruppo di Fratelli d'Italia: "Dirigente premiato anziché rimosso: il Pd ha ancora cose da nascondere"

"Se la Regione Toscana anziché intervenire duramente, premia ancora oggi il dirigente che ha firmato un quadretto idilliaco del Forteto, vuol dire che ha ancora da nascondere qualcosa sul sistema che per anni ha consentito a quella struttura di commettere atrocità". Così il capogruppo di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli sulla risposta fornita oggi in Consiglio regionale dall'assessore alle politiche sociosanitarie Stefania Saccardi. La questione riguardava una relazione del 2001 firmata dal dirigente regionale Vinicio Biagi, che ricorda Donzelli, "lavora ancora come dirigente della Regione guadagnando uno stipendio da 125mila euro con un premio di produttività di oltre 16mila euro".

"In una relazione sul Forteto inviata al Ministero degli Esteri dopo la sentenza di Strasburgo che nel 2000 condannava l'Italia - spiega Donzelli - Biagi non solo avallò per conto della Regione il sistema di 'famiglia funzionale', ma parlò del Forteto come di una comunità con 'spiccata attenzione ai bisogni dell'altro',  'esperienza consolidata nel tempo', di 'una grande famiglia, un po' insolita' e addirittura, riferendosi ad un incontro avvenuto in Mugello, di un clima ' sereno e collaborante, anche se un po' disturbato dalla sentenza della Corte di Strasburgo le cui ragioni appaiono poco comprensibili'. Si tratta di un documento surreale, che di fatto ha avallato gli affidamenti ad una comunità-cooperativa – sottolinea Donzelli – una cosa gravissima che dimostra come ancora una volta la Regione e il Pd non si siano distaccati da quelle dinamiche che per anni hanno coperto gli abusi al Forteto". 

"La giunta regionale ha scelto ancora di fare muro sulle gravi responsabilità di chi ha coperto per anni le cose allucinanti accadute al Forteto – conclude Donzelli – oggi ci siamo sentiti dire dall'assessore Saccardi che la Regione si è limitata a riportare le 'informazioni ricevute dai servizi sociali', dando per scontate le informazioni ricevute nonostante una condanna passata in giudicato che avevano già subito Fiesoli e Goffredi e nonostante una sentenza della Corte europea di Strasburgo che condannava l'Italia proprio sul caso dei due minori affrontato nel documento incriminato".

lunedì 6 luglio 2015

Cpl Concordia: "Rossi chiarisca su finanziamento da coop"

CPL CONCORDIA: "ROSSI CHIARISCA SU FINANZIAMENTO DALLA COOP"
Il capogruppo Fdi: "Governatore fu finanziato da cooperativa sotto inchiesta per camorra: ora devolva i fondi in beneficenza"

"Il governatore Enrico Rossi dica una parola sul finanziamento ricevuto nella campagna elettorale del 2010 dalla cooperativa Cpl Concordia, finita al centro di un'indagine per camorra condotta dalla Procura di Napoli". E' la richiesta del capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Giovanni Donzelli al presidente della Regione Toscana, alla luce del sequestro di beni per 53 milioni di euro a danno di imprenditori arrestati nell'ambito dell'inchiesta su Cpl Concordia.

"A Rossi lasciamo il beneficio del dubbio: poteva certamente non sapere - prosegue il capogruppo di Fratelli d'Italia - ma ora faccia come Giorgia Meloni, che appena ha saputo di un finanziamento che Cpl Concordia aveva concesso ad un comitato che la sosteneva, ha girato i fondi al Centro Maddaloni di Scampia, che opera per la formazione e l'educazione nelle periferie partenopee. Un segnale chiaro, che non lascia spazio ad ambiguità e chiude a logiche poco trasparenti: perché il governatore Rossi non fa la stessa cosa? In ogni caso - conclude Donzelli - crediamo che venga vietata per legge la possibilità per un ente pubblico di affidare commesse alle cooperative che finanziano le campagne elettorali. Per questo abbiamo presentato una proposta di legge in questo senso, il primo atto depositato in assoluto della nuova legislatura toscana".

Terrorismo: "Appello ad accoglienza è atto criminale"

TERRORISMO: "APPELLO DI ROSSI AD ACCOGLIENZA E' ATTO CRIMINALE"
Il capogruppo di Fratelli d'Italia: "Fermare subito gli sbarchi, pericolo concreto per i cittadini"

"Qualche mese fa l'Isis diffuse un video di minaccia nel quale indicò anche la Torre di Pisa come uno degli obiettivi da colpire: ignorare o sottovalutare questi allarmi è un atteggiamento irresponsabile e criminale. L'unica soluzione era allora e resta quella che il governo non consenta lo sbarco di un solo clandestino in più". Così il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Giovanni Donzelli commenta la notizia dell'arresto a Pisa del giovane che istigava alla guerra santa. "Faccio i miei complimenti alle forze dell'ordine che, sempre più penalizzate dai tagli, ancora una volta sono riuscite a sventare un potenziale pericolo per i cittadini", sottolinea Donzelli.

"Il problema però va affrontato alla radice, già alcuni mesi fa avevamo lanciato l'allarme sul pericolo per le persone e i monumenti della nostra regione: in questo quadro gli appelli per l'accoglienza del governatore Rossi e della presidente dell'Anci Biagiotti sono non solo fuori luogo ma anche pericolosi - aggiunge il capogruppo di Fratelli d'Italia - perché è sempre più evidente che l'Isis controlla le coste della Libia e quindi coordina direttamente l'invio di terroristi nel nostro paese. Regione, comuni e prefetture fermino immediatamente gli arrivi che sottopongono i cittadini toscani ad un rischio incalcolabile - conclude Donzelli - gli amministratori che perseverano nel perseguire scelte del genere se ne assumono tutte le responsabilità".